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MAIS NELLE INSALATE ?? SI O NO ?

  • Dietista Silvia Tessa
  • 11 lug 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Con l’arrivo dell’estate un alimento che spesso ricorre sulle tavole degli italiani è il mais. Un pò per gusto un pò per colore spesso aggiungiamo il mais alle insalate…

Vi siete mai chiesti però come considerare il mais ??

Appartenendo alla famiglia delle Graminaceae e producendo semi ricchi di amido, il mais rientra a pieno titolo tra i cereali, proprio come frumento, orzo, riso, segale, avena, sorgo e miglio (che appartengono alla famiglia delle Graminaceae), ma anche come grano saraceno, quinoa ed amaranto (talvolta chiamati pseudo-cereali perché appartenenti a famiglie diverse).

Pertanto, se si consuma una buona quantità di mais all’interno di un pasto non si dovrebbe consumare pane o altri alimenti a base di cereali.

I chicchi di mais sono ricchissimi di amido e di fibre. Seccati e macinati danno origine ad una farina grezza; se raffinata, dalla farina di mais è possibile ricavare la maizena (o amido di mais).

Le piccole spighe di mais dolce (che ricordiamo essere chiamate erroneamente pannocchie) possono essere consumate anche crude; quelle grosse ma ancora tenere necessitano brevi trattamenti termici, mentre quelle secche devono subire una bollitura molto prolungata.

Il mais giovane o acerbo, bollito o arrostito, viene consumato come piatto a se stante; il mais dolce è sufficientemente digeribile anche crudo.

Fate attenzione a comprare del mais biologico, perchè il mais, insieme alla soia, è uno degli alimenti più geneticamente modificati, visto l’elevato impiego nell’industria alimentare.

Quello che troviamo in lattina oltre a non essere integrale, è conservato, solitamente in un liquido che contiene sale o glutammato di sodio.

Il mais, come tutti i cereali, ha una funzione nutrizionale prevalentemente energetica. I macronutrienti contenuti in maggior quantità sono i carboidrati.

Gli sfarinati di mais ed il mais secco sono alimenti ad altissimo valore energetico, poiché il contenuto d'acqua è ridotto al minimo.

Il mais non contiene molte proteine che, in base al profilo amminoacidico, sono a medio valore biologico.

I lipidi sono ancora più scarsi, mentre la fibra alimentare è presente soprattutto nel chicco intero del seme grezzo (mais crudo e mais da pop corn). Il mais è ovviamente privo di colesterolo.

Contiene discrete quantità di potassio e buone porzioni di ferro. Ricco anche di tiamina (vit B1).

Il mais NON contiene glutine e, se da un lato è consentito nell'alimentazione del celiaco, dall'altro non può essere adoperato singolarmente per la panificazione. È comunque opportuno ricordare che buone porzioni di questi alimenti apportano elevati carichi glicemici, sconsigliati nella dieta contro il sovrappeso e contro il diabete mellito tipo 2.

Quindi a chi piace il mais nell’insalata si ricordi che non è una verdura, e che deve essere consumato con parsimonia.

1 commento


sebastien.n8n
03 nov

Molto chiaro il messaggio del post: il mais “fa colore” ma resta un cereale, quindi va bilanciato come fonte di carboidrati nel pasto. Mi è piaciuto il passaggio sul carico glicemico e sull’attenzione per chi ha bisogno di controllarlo. Nella pratica quotidiana, trovo utile indicare anche una porzione orientativa per l’insalata mista (per esempio 50–80 g di mais dolce sgocciolato a persona), da combinare con più verdure non amidacee e una buona quota proteica (legumi, uova sode, tonno al naturale, fiocchi di latte) per modulare meglio sazietà e impatto glicemico.


Interessante lo spunto sul prodotto in lattina: oltre a scegliere versioni senza zuccheri aggiunti, un rapido risciacquo sotto acqua corrente riduce il sodio; per chi ha tempo, il mais a…


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